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Via Crucis

 

 

 

VIA CRUCIS

 

CON RIFLESSIONI DI PAPA FRANCESCO

 

 

 

Ti saluto, o Croce santa,
che portasti il Redentor;
gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.

Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popol fedel.
Grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.

Tu nascesti fra le braccia amorose
d'una Vergine Madre, o Gesù.
Tu moristi fra braccia pietose
d'una croce che data ti fu.

O Agnello divino immolato
sull'altar della croce, pietà!
Tu che togli dal mondo il peccato,
salva l'uomo che pace non ha.

Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai:
piangeranno le genti vedendo
qual trofeo di gloria sarai.

 

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

PRIMA STAZIONE

 

Gesù è condannato a morte

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Pilato disse: “Non trovo nessuna colpa in quest’uomo”. Nonostante questo, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso» (Lc 23,4; Mt 27,26).

 

Anche quest’anno il Signore ci concede un tempo propizio per prepararci a celebrare con cuore rinnovato il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, cardine della vita cristiana personale e comunitaria. A questo Mistero dobbiamo ritornare continuamente, con la mente e con il cuore. Infatti, esso non cessa di crescere in noi nella misura in cui ci lasciamo coinvolgere dal suo dinamismo spirituale e aderiamo ad esso con risposta libera e generosa.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

SECONDA STAZIONE

 

Gesù è caricato della Croce

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota» (Gv 19,16-17).

 

La gioia del cristiano scaturisce dall’ascolto e dall’accoglienza della Buona Notizia della morte e risurrezione di Gesù: il kerygma. Esso riassume il Mistero di un amore «così reale, così vero, così concreto, che ci offre una relazione piena di dialogo sincero e fecondo» (Esort. ap. Christus vivit, 117). Chi crede in questo annuncio respinge la menzogna secondo cui la nostra vita sarebbe originata da noi stessi, mentre in realtà essa nasce dall’amore di Dio Padre, dalla sua volontà di dare la vita in abbondanza (cfr Gv 10,10). Se invece si presta ascolto alla voce suadente del “padre della menzogna” (cfr Gv 8,45) si rischia di sprofondare nel baratro del nonsenso, sperimentando l’inferno già qui sulla terra, come testimoniano purtroppo molti eventi drammatici dell’esperienza umana personale e collettiva.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

TERZA STAZIONE

 

Gesù cade sotto il peso della croce

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Egli si è caricato le nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori» (Is 53,4).

 

In questa Quaresima 2020 vorrei perciò estendere ad ogni cristiano quanto già ho scritto ai giovani nell’Esortazione apostolica Christus vivit: «Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo» (n. 123). La Pasqua di Gesù non è un avvenimento del passato: per la potenza dello Spirito Santo è sempre attuale e ci permette di guardare e toccare con fede la carne di Cristo in tanti sofferenti.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

QUARTA STAZIONE

 

Gesù incontra sua Madre

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Che cosa renderò uguale a te per consolarti, vergine figlia di Sion? Grande come il mare la tua rovina» (Lam 2,13).

 

È salutare contemplare più a fondo il Mistero pasquale, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio. L’esperienza della misericordia, infatti, è possibile solo in un “faccia a faccia” col Signore crocifisso e risorto «che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale. Prima che essere un dovere, essa esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene. Il cristiano, infatti, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a lui e alla sua volontà.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

QUINTA STAZIONE

 

Il Cireneo aiuta Gesù

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, che veniva dalla campagna, gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù» (Mt 27,32; Lc 23,26).

 

In questo tempo favorevole, lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto (cfr Os 2,16), così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità. Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi. Non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia, nella presuntuosa illusione di essere noi i padroni dei tempi e dei modi della nostra conversione a lui.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SESTA STAZIONE

 

Una donna asciuga il volto di Gesù

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini» (Is 53,2-3).

 

 

 

Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi. In Gesù crocifisso, che «Dio fece peccato in nostro favore» (2Cor 5,21), questa volontà è arrivata al punto di far ricadere sul suo Figlio tutti i nostri peccati, fino a “mettere Dio contro Dio”, come disse Papa Benedetto XVI (cfr Enc. Deus caritas est, 12). Dio infatti ama anche i suoi nemici (cfr Mt 5,43-48).

 

Mettere il Mistero pasquale al centro della vita significa sentire compassione per le piaghe di Cristo crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

SETTIMA STAZIONE

 

Gesù cade per la seconda volta

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Abbiamo un Sommo Sacerdote che sa compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato» (Eb 4,15).

 

 

 

Fermati un poco, lascia questa agitazione e questo correre senza senso che riempie l’anima dell’amarezza di sentire che non si arriva mai da nessuna parte. Fermati, lascia questo obbligo di vivere in modo accelerato, che disperde, divide e finisce per distruggere il tempo della famiglia, il tempo dell’amicizia, il tempo dei figli, il tempo dei nonni, il tempo della gratuità… il tempo di Dio.

 

Fermati un poco davanti alla necessità di apparire ed essere visto da tutti, di stare continuamente “in vetrina”, che fa dimenticare il valore dell’intimità e del raccoglimento.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

OTTAVA STAZIONE

 

Gesù parla alle donne di Gerusalemme

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Lo seguiva una gran folla di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli... Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”» (Lc 23,27-31).

 

 

 

Fermati un poco davanti allo sguardo altero, al commento fugace e sprezzante che nasce dall’aver dimenticato la tenerezza, la pietà e il rispetto per l’incontro con gli altri, specialmente quelli vulnerabili, feriti e anche immersi nel peccato e nell’errore.

 

Fermati un poco davanti alla compulsione di voler controllare tutto, sapere tutto, devastare tutto, che nasce dall’aver dimenticato la gratitudine per il dono della vita e per tanto bene ricevuto.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NONA STAZIONE

 

Gesù cade per la terza volta

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. Anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme» (1 Pt 2,20-21).

 

 

 

Fermati un poco davanti al rumore assordante che atrofizza e stordisce i nostri orecchi e ci fa dimenticare la potenza feconda e creatrice del silenzio.

 

Fermati un poco davanti all’atteggiamento di fomentare sentimenti sterili, infecondi, che derivano dalla chiusura e dall’autocommiserazione e portano a dimenticare di andare incontro agli altri per condividere i pesi e le sofferenze.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

DECIMA STAZIONE

 

Gesù è spogliato delle vesti

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «I soldati si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. La tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”» (Mt 27,34-35; Gv 19,23-24).

 

 

 

Fermati davanti al vuoto di ciò che è istantaneo, momentaneo ed effimero, che ci priva delle radici, dei legami, del valore dei percorsi e di saperci sempre in cammino.

 

Fermati. Fermati per guardare e contemplare!

 

Guarda. Guarda i segni che impediscono di spegnere la carità, che mantengono viva la fiamma della fede e della speranza. Volti vivi della tenerezza e della bontà di Dio che opera in mezzo a noi.

 

 

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

 

 

UNDICESIMA STAZIONE

 

Gesù è inchiodato sulla croce

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra» (Lc 23,33).

 

 

 

Guarda il volto delle nostre famiglie che continuano a scommettere giorno per giorno, con grande sforzo per andare avanti nella vita e, tra tante carenze e strettezze, non tralasciano alcun tentativo per fare della loro casa una scuola di amore.

 

Guarda i volti, che ci interpellano, i volti dei nostri bambini e giovani carichi di futuro e di speranza, carichi di domani e di potenzialità che esigono dedizione e protezione. Germogli viventi dell’amore e della vita che sempre si fanno largo in mezzo ai nostri calcoli meschini ed egoistici.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

DODICESIMA STAZIONE

 

Gesù muore sulla croce

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. E, chinato il capo, spirò» (Lc 23,46; Gv 19,30).

 

 

 

Guarda i volti dei nostri anziani solcati dal passare del tempo: volti portatori della memoria viva della nostra gente. Volti della sapienza operante di Dio.

 

Guarda i volti dei nostri malati e di tanti che se ne fanno carico; volti che nella loro vulnerabilità e nel loro servizio ci ricordano che il valore di ogni persona non può mai essere ridotto a una questione di calcolo o di utilità.

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TREDICESIMA STAZIONE

 

Il corpo di Gesù è deposto dalla croce

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

L. «Dopo questi fatti, Giuseppe d’Arimatea... chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù» (Gv 19,38).

 

Guarda i volti pentiti di tanti che cercano di rimediare ai propri errori e sbagli e, a partire dalle loro miserie e dai loro dolori, lottano per trasformare le situazioni e andare avanti.

 

Guarda e contempla il volto dell’Amore Crocifisso, che oggi dalla croce continua a essere portatore di speranza; mano tesa per coloro che si sentono crocifissi, che sperimentano nella propria vita il peso dei fallimenti, dei disinganni e delle delusioni.

 

Guarda e contempla il volto concreto di Cristo crocifisso, crocifisso per amore di tutti senza esclusione. Di tutti? Sì, di tutti. Guardare il suo volto è l’invito pieno di speranza di questo tempo di Quaresima per vincere i demoni della sfiducia, dell’apatia e della rassegnazione. Volto che ci invita ad esclamare: il Regno di Dio è possibile!

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

 

 

QUATTORDICESIMA STAZIONE

 

Il corpo di Gesù è posto nel sepolcro

 

 

 

Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo

 

Perché con la tua croce hai redento il mondo

 

 

 

L. «Avvolse il corpo di Gesù in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era ancora stato deposto» (Lc 23,52-53).

 

Fermati, guarda e ritornaRitorna alla casa di tuo Padre. Ritorna senza paura alle braccia desiderose e protese di tuo Padre ricco di misericordia che ti aspetta (cfr Ef 2,4)!

 

Ritorna! Senza paura: questo è il tempo opportuno per tornare a casa, alla casa del “Padre mio e Padre vostro” (cfr Gv 20,17). Questo è il tempo per lasciarsi toccare il cuore… Rimanere nella via del male è solo fonte di illusione e di tristezza. La vera vita è qualcosa di molto diverso, e il nostro cuore lo sa bene. Dio non si stanca né si stancherà di tendere la mano (cfr Bolla Misericordiae Vultus, 19).

 

Ritorna senza paura a sperimentare la tenerezza risanatrice e riconciliatrice di Dio! Lascia che il Signore guarisca le ferite del peccato e compia la profezia fatta ai nostri padri: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26).

 

Santa Madre deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore

 

 

 

Preghiamo

 

Dona o Padre, a noi che abbiamo contemplato la passione e morte del tuo Figlio, e dona anche alle persone a cui siamo uniti nella preghiera di poter gustare ogni giorno i frutti della Pasqua del tuo Figlio, servo per amore, dono tuo fino alla morte e vincitore del peccato e della morte. Lo chiediamo per Cristo, nostro Signore.

Amen.

 

 

Ti saluto, o Croce santa,
che portasti il Redentor;
gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.

Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popol fedel.
Grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.

Tu nascesti fra le braccia amorose
d'una Vergine Madre, o Gesù.
Tu moristi fra braccia pietose
d'una croce che data ti fu.

O Agnello divino immolato
sull'altar della croce, pietà!
Tu che togli dal mondo il peccato,
salva l'uomo che pace non ha.

Del giudizio nel giorno tremendo
sulle nubi del cielo verrai:
piangeranno le genti vedendo
qual trofeo di gloria sarai.