Proposta all’Unità Pastorale e a tutti coloro che vogliono collegarsi anche da fuori. 

 

Avevamo cominciato a incontrarci nel febbraio di quest’anno, poi il virus ci ha subito costretti a casa.

 

 Ora riproponiamo l’iniziativa che avevamo lanciato, non attraverso l’incontro in presenza, data la nuova ondata di pandemia, ma attraverso il collegamento al blog UP Cordignano, in cui sotto la voce Lectio divina ogni settimana, di martedì, faremo pervenire a chi lo desidera la piccola riflessione sulle letture della domenica seguente, con alcune domande che possono stimolare la riflessione e la preghiera. 

Vi è la possibilità di aggiungere il proprio contributo aggiungendo un commento che tutti possono leggere.

 

La Lectio divina, così chiamata con una parola latina, è in uso presso i monaci ad indicare la lettura della Parola di Dio, cui segue la meditazione personale, la condivisione e per finire la preghiera.

 

Chi vuole seguire l’iniziativa mandi un messaggio whatsapp a don Claudio (3805141982) il quale provvederà a far avere l’indirizzo settimanale per collegarsi. Per chi vuole farlo autonomamente basta andare su questo sito cliccando in alto a destra su Blog Up e poi su Lectio divina nel menu a tendina. 

Sempre nell’attesa di poter fare questa iniziativa in presenza.

 

Don Claudio  


Raccoglimento vuol dire cambiare il punto focale dello spirito e sintonizzare tutta la nostra anima con quello che ci trascende e ci sovrasta. E' una conversione o un "volgere" il nostro essere alle cose spirituali e a Dio. E siccome le cose spirituali sono semplici, il raccoglimento è in pari tempo anche una semplificazione del nostro stato d'animo. Questa semplificazione ci dà quel genere di pace e di visione di cui parla Gesù quando dice "Se il tuo occhio è semplice tutto il tuo corpo sarà illuminato"(Mt 6,22). E siccome quel testo si riferisce soprattutto alla purezza d'intenzione ci ricorda che il raccoglimento opera anche questo: purifica la nostra intenzione. Raduna tutto l'amore dell'anima nostra, lo solleva al di sopra delle cose temporali e create e lo dirige tutto a Dio, in Lui stesso e nella sua volontà. (T. Merton, "Nessun uomo è un'isola") 

 

 

 Il Papa: la Bibbia, il luogo in cui Dio dà appuntamento all’uomo“. Le parole della Sacra Scrittura non sono state scritte per restare imprigionate sul papiro, sulla pergamena o sulla carta, ma per essere accolte da una persona che prega, facendole germogliare nel proprio cuore”. E’ ancora la preghiera al centro della catechesi del Papa all’udienza generale, celebrata come di consueto in questo periodo dalla Biblioteca del Palazzo apostolico. La preghiera, spiega questa volta Francesco, che si può fare partendo da un brano della Bibbia. La Parola si incarna in noi e cambia le cose

Dio passa ogni giorno, prosegue il Papa e getta sul nostro terreno un seme. Se esso germoglierà dipende da noi, dal nostro cuore e dalla nostra disponibilità. E ripete una frase di Sant’Agostino: “Ho timore del Signore quando passa”. Il timore è non accorgersi di Dio. Francesco parla di una sorta di nuova incarnazione del Verbo, infatti, “siamo noi i ‘tabernacoli’ dove le parole di Dio vogliono essere ospitate e custodite, per poter visitare il mondo”. Ma, dice, non bisogna strumentalizzare la Sacra Scrittura, usandola per confermare “la propria visione filosofica e morale”, ma sperando “in un incontro”. E osserva:

A me dà un po’ di fastidio quando sento cristiani che recitano versetti della Bibbia come i pappagalli. “Oh, sì … Oh, il Signore dice … vuole così …”. Ma tu ti sei incontrato con il Signore, con quel versetto? Non è un problema solo di memoria: è un problema della memoria del cuore, quella che ti apre per l’incontro con il Signore. E quella parola, quel versetto, ti porta all’incontro con il Signore. 

Poi riprendendo il testo scritto, continua:

Noi, dunque, leggiamo le Scritture perché esse “leggano noi”. Ed è una grazia potersi riconoscere in questo o quel personaggio, in questa o quella situazione. La Bibbia non è scritta per un’umanità generica, ma per noi, per me, per te, per uomini e donne in carne e ossa, ma uomini e donne che hanno nome e cognome, come io, come te. E la Parola di Dio, impregnata di Spirito Santo, quando è accolta con un cuore aperto, non lascia le cose come prima: mai. Cambia qualcosa. E questa è la grazia e la forza della Parola di Dio.

 

Quel versetto della Bibbia è stato scritto anche per me, secoli e secoli fa, per portarmi una parola di Dio. E' stato scritto per ognuno di noi. A tutti i credenti capita questa esperienza: un passo della Scrittura, ascoltato già tante volte, un giorno improvvisamente mi parla e illumina una situazione che sto vivendo. Ma bisogna che io, quel giorno, sia lì, l’appuntamento con quella Parola.

 

Lectio divina: lettura, dialogo e contemplazioneI

 

Papa passa poi a descrivere quella forma di preghiera che, nata nel contesto dei monasteri, si è oggi diffusa anche nelle parrocchie: è la lectio divina. Consiste nella lettura di un brano della Bibbia, fatta con attenzione, con “obbedienza al testo", osserva Francesco, per comprendere il suo significato. Quindi ci si pone in dialogo con le parole lette meditandole e chiedendosi che cosa esse dicono a me. Infine la lectio divina prevede un momento di contemplazione. Le parole e i pensieri, afferma il Papa, “lasciano il posto all’amore, come tra innamorati ai quali a volte basta guardarsi in silenzio”. Quindi prosegue

 

Attraverso la preghiera, la Parola di Dio viene ad abitare in noi e noi abitiamo in essa. La Parola ispira buoni propositi e sostiene l’azione; ci dà forza, ci dà serenità, e anche quando ci mette in crisi ci dà pace. Nelle giornate “storte” e confuse, assicura al cuore un nucleo di fiducia e di amore che lo protegge dagli attacchi del maligno. Così la Parola di Dio si fa carne, mi permetto di usare questa espressione, si fa carne in coloro che la accolgono nella preghiera.

 

Nella vita dei santi l'impronta della Sacra Scrittura

 

E il Papa cita "una bella espressione" che dice quanto conti la Parola nella vita cristiana:In qualche testo antico affiora l’intuizione che i cristiani si identificano talmente con la Parola che, se anche bruciassero tutte le Bibbie del mondo, se ne potrebbe ancora salvare il “calco” attraverso l’impronta che ha lasciato nella vita dei santi. 

 

Obbedienza e creatività, di questo è fatta la vita del cristiano e le Sacre Scritture, conclude Papa Francesco, “sono un tesoro inesauribile. Il Signore ci conceda di attingervi sempre più, mediante la preghiera”.

 (papa Francesco, 27 gennaio 2021)